L'amore, come l'acqua, assume forme strane e imprevedibili.
Prende la forma del suo contenitore e ne riempie ogni spazio.
E se il contenitore è una spugna, tanto velocemente ne assorbirà quanto poi ne sarà appesantito e lo lascerà andare, goccia dopo goccia.
Può essere etereo come il vapore, può essere rigido come il ghiaccio.
Può essere un vaso ben chiuso, o un palloncino che si gonfia fino a scoppiare.
Io vorrei essere una pianta, che d'amore si nutre e poi ne traspira.
E vorrei essere fontana, per abbeverare un assetato.
E vorrei essere arcobaleno, che colora di fantasia l'umidità dell'aria.
E vorrei essere oasi, nata nel deserto per non perdere mai la speranza.
... E vorrei che il mio amore lo bevesse
chi sa bere a piccoli sorsi,
chi non ha bisogno del vino,
chi conosce la forza dirompente della tempesta.